venerdì 5 dicembre 2008

Musicoterapia, pittura e pet-therapy Associazioni e terapie al Cesvol

Strumenti musicali, tele coloratissime dipinte a mano, oggetti di creta, ma anche animali, dagli asini ai cagnolini, fino ad arrivare ai clown, che con i loro siparietti hanno fatto sorridere persino i più seriosi.
La seconda giornata del convegno Cesvol, dedicata alle nuove vie del ben-essere, ha trasformato tutta Villa Umbra in uno speciale laboratorio di idee, emozioni, scoperte.
Protagoniste della mattinata sono state le cosiddette "X-terapie, ossia tutte quelle tecniche non convenzionali che possono dare una mano ai malati oncologici, alle persone anziane, ai ragazzi down o a chi, semplicemente, attraversa un momento di difficoltà.
A raccontare la loro esperienza sono state la psichiatra Giuliana Nataloni e la psicoterapeuta Marilena Civetta, che hanno dipinto con le parole e con le immagini i percorsi pittorici, poetici, narrativi e musicali utilizzati nelle attività con i malati di cancro.
Ma l'arte, come è stato sottolineato e mostrato in un video, può trovare un suo fondamentale spazio anche nell'educazione per gli adulti, e la musica, in modo particolare, può regalare risultati inaspettati persino con i malati di Alzheimer.
Un triangolo, un paio di maracas, un tamburo e il fondamentale aiuto di un musicoterapista, come è stato raccontato ieri, sono in grado di creare relazioni empatiche che quasi "
magicamente" riattivano le potenzialità fisiche e intellettive residue dell'anziano.
Ma l'espressione artistica passa anche attraverso la scrittura, strumento che può essere fonte di integrazione e riscatto della disabilità.A spiegare questo percorso e a raccontare in prima persona la sua esperienza è stato Luciano Pellegrini, dell'associazione Alea, disabile e autore di numerosi componimenti.
L'invasione pacifica e colorata dei clown ha invece dipinto sin dalle prime battute ai presenti il mondo dei volontari "Vip" e dell'associazione "Aurora", i pagliacci che ogni settimana prestano servizio gratuitamente negli ospedali, giocando con i bambini malati ma anche con gli adulti costretti a trascorrere un periodo più o meno lungo di degenza in ospedale.
Con lo stesso sentimento e con la stessa attenzione i volontari prestano il loro servizio anche in case di riposo, comunità e centri per portatori di handicap e infine gli animali, protagonisti del pomeriggio di lavori con il loro impiego per la pet-therapy, la terapia raccontata dai rappresentanti delle associazioni Ghismo e Atena.
Cavalli, cagnolini e persino gli asini possono, con la loro presenza, regalare sorrisi e inaspettati miglioramenti anche alle persone più in difficoltà.
E oggi, per l'ultimo appuntamento della tre giorni del volontariato, a salire il cattedra sarà il mondo giovanile, il tanto discusso "anello mancante" del no profit, realtà che tuttavia è in forte ripresa, grazie anche al servizio civile e alle diverse forme di cooperazione internazionale quali il servizio volontario europeo.
Dal volontariato tra i banchi di scuola (con lo stesso Cesvol attivo da anni negli istituti di tutta la regione) al volontariato delle Ong nel sud del mondo, tante saranno oggi le testimonianze in presa diretta, con associazioni ed esperti di enti locali."Io parlo volontario" è lo slogan scelto per i dieci anni di vita del centro servizi: un linguaggio comune che attraversa realtà e spinte diverse, spesso apparentemente contrastanti.
Tutte accomunate, però, dalla voglia di donare il proprio tempo per migliorare la vita degli altri

Federica Grandis
dal Corriere dell'Umbria

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