martedì 18 marzo 2014

Umbria: caccia al turista

Umbria: turisti cercasi L'Italia sta perdendo la sua capacità di attrarre turisti stranieri: a certificarlo è un'indagine effettuata da Eurobarometro che mostra come il Bel paese sia scivolato ormai da qualche anno al terzo posto nella classifica delle mete europee preferite dai cittadini di tutto il mondo, dietro a Francia e Spagna.

Dato preoccupante se si considera che il turismo è stato uno dei pochissimi settori che in Europa ha retto all'impatto della crisi: nel 2013 ben il 38% dei cittadini dell'Unione ha trascorso parte delle vacanze in un altro paese dell'Ue, con un incremento pari al 5% rispetto all'anno precedente.
Nonostante le difficoltà l'Umbria è riuscita a mantenere il segno più alla voce "flussi dei turisti stranieri": le statistiche pubblicate dal sito della Regione mostrano un aumento del 2,37% degli arrivi nell'anno passato rispetto al 2012, grazie soprattutto all'apporto del cosiddetto "turismo religioso" nel comprensorio di Assisi.

Abbiamo chiesto all'assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco cosa pensa di questi numeri:

“Sono dati da prendere con cautela perchè contrastano con il calo delle presenze. L'Umbria ha tante seconde case di proprietà straniera che ospitano turisti dall'estero, i quali sfuggono alle nostre rilevazioni. Secondo le stime, se venissero contati potrebbero far raddoppiare il numero degli arrivi annuali”.

Una grande occasione di attirare turisti viene dai Brics, i quattro paesi che hanno fatto registrare la maggiore crescita economica negli ultimi anni, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e, in prospettiva, il Sud Africa. L'Umbria ha mostrato un discreto potenziale per il futuro: nel 2013 è stata in grado di "sedurre" un ottimo numero di visitatori di nazionalità cinese (+22% di arrivi rispetto all'anno precedente). Lo stesso assessore conferma:

“Sono avviati dei progetti interregionali, specialmente con le Marche, per attrarre sempre più visitatori da quell'area geografica”.

Ma ci sono anche le note dolenti, come la diminuzione del flusso turistico a Perugia:

“Quello che preoccupa è stato il crollo nel dicembre scorso, in cui ci si attendeva molto di più. I motivi sono ancora da approfondire, ma Perugia resta, insieme ad Assisi, il punto di forza di questa regione”.

Se c'è un modo per uscire da questa crisi, sembra proprio che il turismo sia un settore da cui ripartire.

Nicolo Canonico
Corriere dell'Umbria Martedì 18 Marzo 2014

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