martedì 8 settembre 2015

Perugina, città unita con la sua fabbrica

Serve un piano industriale e subito. Non si può più attendere. A dirlo a gran voce, e ormai da molto tempo, sono le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, le Rsu, a cui si aggiungono le istituzioni locali. Regione e Comune. Stiamo parlando della Perugina, azienda simbolo della città di Perugia e non solo. La Rsu, insieme ai sindacati, ieri mattina, in piazza della Repubblica, ha allestito un gazebo per porre all'attenzione della città la situazione critica e poco chiara in cui versa il sito produttivo di San Sisto. Un modo per spiegare ai cittadini cosa sta succedendo e per raccogliere le firme a favore del piano industriale della Rsu. A scendere a fianco dei lavoratori della Perugina anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, che insieme hanno già inviato la richiesta al Governo di un confronto istituzionale con i vertici di Nestlé.
"La presenza in Italia di questo gruppo è di notevole importanza e lo è ancor di più per Perugia - ha spiegato la presidente Marini -. Ecco perché riteniamo che la sede nazionale sia la più opportuna per conoscere quali siano le strategie industriali a lungo termine di Nestlé, soprattutto in relazione allo stabilimento di San Sisto."
"In diverse sedi - ha aggiunto Marini - e anche alla stessa dirigenza della multinazionale abbiamo avuto modo di esporre il punto di vista delle istituzioni ed il nostro impegno a mettere in atto tutte le azioni necessarie alla difesa dell'attività produttiva e dell'occupazione nello stabilimento perugino. Inoltre, ci sentiamo impegnati a sollecitare una strategia indu striale da parte di Nestlé che valorizzi le capacità produttive del sito di Perugia, anche in considerazione del fatto che l'Italia rappresenta un mercato importantissimo che non può non essere considerato dalla multinazionale. Ecco perché penso che la sede governativa sia la più giusta per conoscere direttamente da Nestlé quali saranno le scelte industriali in direzione dell'export, dei volumi produttivi e della diversificazione delle produzioni."
Per il sindaco Romizi si tratta di fare squadra
"affinché a livello ministeriale - ha precisato - ci sia la giusta attenzione per arrivare con fiducia ad una soluzione, La Perugina fa parte della nostra storia e del nostro Dna e la politica deve fare la sua parte."

Da Filippo Ciavaglia (Cgil Perugia) a Claudio Bendini (Uil Umbria) fino a Ulderico Sbarra (Cisl Umbria), tutti concordi della necessità che la Nestlé passi dalle parole ai fatti, presentando un piano industriale del sito di San Sisto che punti all'export e non solo alla produzione del "Bacio". Nella mattinata, vari politici di qualsiasi schieramento hanno dato il proprio contributo firmando la proposta della Rsu, il "piano industriale degli operai": i consiglieri regionali Marco Squarta, Giacomo Leonelli, Attilio Solinas e Raffaele Nevi, i deputati Adriana Galgano e Pietro Lamanco e il presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano.

A manifestare solidarietà e vicinanza della Chiesa anche il vescovo vicario don Paolo Giulietti. A firmare il piano, anche molti cittadini; tra le firme anche quelle dei tre rappresentanti dei gruppi storici del tifo organizzato perugino, Ingrifati, Armata e Brigata, che hanno portato ai lavoratori la solidarietà dei tifosi della Curva Nord. Il gazebo rimarrà allestito fino a domenica, dove i cittadini potranno firmare il documento tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19.

Corriere dell'Umbria Martedì 8 Settembre 2015

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